lunedì 19 dicembre 2016

Zurigo

Zurigo e Svizzera.

Una vacanza nata così, dal nulla, con anche un po’ di scetticismo, si è rivelata una sorpresa veramente piacevole. Un bel giorno di inizio febbraio 2016, così per curiosità e per noia, iniziai a pensare a un viaggetto con mia mamma in treno, nel periodo del ponte del 2 giugno, guardando mete anche al di fuori dai confini nazionali. Guardando la cartina, iniziai a mettere nella ricerca del sito Trenitalia mete che mi ispiravano. Mi soffermai su un tratto: Rimini-Zurigo. Vi chiederete perchè scegliemmo di prenotare subito il treno a distanza di 4 mesi, per il ponte del 2 giugno, ecco i motivi:
1.       La Svizzera mi ha sempre affascinato, uno Stato europeo particolare, noto per essere “neutrale” e “introverso”, e la tarda primavera è un periodo ottimo per visitarla.
2.      Il prezzo del biglietto: FRECCIABIANCA 9€ Rimini-Milano, EUROCITY 9€ Milano-Zurigo,  EUROCITY Zurigo-Milano 19€, FRECCIABIANCA 9€ Milano-Rimini per un totale di 45 € a testa! Trenitalia infatti a partire da 4 mesi prima, mette tariffe SuperEconomy limitate per incentivare l’acquisto, e questa era un occasione ghiottissima.
3.      Il viaggio Milano-Zurigo dicono sia uno dei più bei percorsi ferroviari al mondo, grazie alla cornice delle Alpi, le città svizzere nel tragitto, le valli e i numerosi laghi che accompagnano il viaggio.
Dopo aver prenotato il treno, iniziammo a guardare gli hotel: Zurigo è però anche la seconda città più cara al mondo, e i prezzi degli alberghi non sono da meno. Due notti in un hotel in zona periferica si aggirano intorno alle 220€  per due persone, per continuare poi a salire più ci si avvicina in centro! Fortunatamente, essendo Membro della catena Accorshotel, dopo aver soggiornato in un “Ibis” a Bruxelles l’anno precedente,ho potuto usufruire di una loro offerta e ho colto al volo la promozione uscita intorno a fine Aprile, pagando 2 notti al prezzo di 1, limitata solamente a soggiorni in Giugno, pagando quindi 130€ in due nell’ Ibis in Zona Zurich-West, non centralissima, ma un quartiere famoso e che avremmo visitato.
Quindi Venerdì 3 Giugno partiamo da Rimini alle 8 circa e dopo circa 3 ore e mezzo di viaggio, (20 minuti di ritardo), arriviamo a Milano, dove alle 12.30 ci attendeva il cambio-treno per Zurigo. La stazione del capoluogo lombardo è veramente grande, e non ha nulla da invidiare ad un centro commerciale. Saliamo poi sul treno Eurocity, e le prime impressioni sono state subito ottime: spazioso, design migliore, sedili comodi e regolabili, e silenziosità incredibile!
Altro pregio, e questo è tipico della Svizzera, la puntualità: è emozionante vedere mezzi pubblici così efficienti e in orario. Dopo un bellissimo viaggio dentro la Svizzera, passando per i bellissimi laghi come quello di Lugano, città che varrebbe la pena visitare secondo me, e passando per la natura di montagna, con valli, cascate, flora incontaminata e casine tipiche, arriviamo alle 16:30 alla stazione di Zurigo. Appena arrivati, decidiamo di prendere il tram verso lo Stadion Letzigrund (tappa fissa lo stadio cittadino nelle mie vacanze!), solamente che le macchinette, posizionate ad ogni fermata del tram, accettano solo monete! Chiaramente ci rechiamo al bar più vicino per prendere una bottiglietta d’acqua, la classica praticissima scusa per farlo. Benissimo, bottiglietta d’acqua in Bahnofstrasse 4,50 CHF (CIRCA 4 EURO!). Ridendo al pensiero di dover aprire un mutuo per mangiare e vivere qui, prendiamo il tram: anche questi sono efficientissimi, collegano ogni angolo della città, passano ogni massimo 10 minuti, e neanche a dirlo, puntualissimi! Per il primo giorno decidiamo di fare due biglietti singoli, a 2,60 CHF ciascuno, valido per 45 minuti, il giorno dopo avremmo fatto quello giornaliero, che costa 8,20 CHF e vale 24 ore. Arriviamo in una ventina di minuti allo stadio: l’impianto è veramente bello, di forma ovale, costruito sotto il livello del suolo, circondato da grate, così da poter vedere tribune e campo. 
Dopo foto di rito, ci incamminiamo verso il nostro hotel a Zurich-West. Appoggiate valigie e fatta una breve sosta rilassante, usciamo intorno alle 18 e ci dirigiamo verso la Prime Tower, il grattacielo più alto della Svizzera, con bellissimi vetri specchiati che proteggono gli uffici lavorativi. Proviamo ad entrare e salire, ma si può salire solamente prenotando un aperitivo alla modica cifra di 55 CHF a testa, e ovviamente rinunciamo. 
Ci muoviamo verso l’altra attrazione del quartiere, la Freitag Tower, ossia lo store centrale del brand più “innovativo” al mondo: due amici, qui a Zurigo, decisero di costruire borse grazie al riciclo di teloni usati e usurati dei camion, misero in piedi un vero e proprio business, ed ora ha raggiunto una fama mondiale, ingigantendo il business con accessori e vestiario. Qui a Zurich-West si può entrare nello store dove tutto è cominciato, ammirando il negozio, e salendo di piano in piano sulla cima della Torre! La particolarità è che è una costruzione anch’ essa riciclata: è un edificio costituito da vecchi containers di un ex complesso industriale, all’ apparenza pericolante, ma salire fino in cima al tramonto, è uno spettacolo unico!
Si può ammirare l’evoluzione del quartiere, l’innovazione che si mischia alla tradizione, lo stile alternativo e underground che si unisce alla rigidezza e alla linearità svizzera. Scendiamo e facciamo un giretto sotto di essa, trovando il Frau Gerolds Garten, un “cortile” ove si trovano negozietti e Pub all’aperto, il tutto in una cornice di verde e resti dell’ex zona industriale. Ci incamminiamo per ultimo all’ IM Viadukt, l’ex viadotto ferroviario diventato sede di negozietti, bar, ristorantini, mercatini tutti della stessa dimensione, numerati da 1 a 100, con un unica connessione tra loro: il gusto del kitsch e della originalità.
Dopo una cena acquistata al supermercato, dove i prezzi sono più abbordabili (ma ancora lontani dallo standard italiano), torniamo in hotel.

Il giorno successivo scendiamo di buon ora, compriamo il biglietto giornaliero per il tram direttamente alla fermata, e andiamo alla stazione.
Infatti la “Zurich Hauptbahnhof” è essa stessa un’attrazione, in quanto storica ed enorme, e da lì parte la via più famosa e cara del mondo: la Bahnofstrasse, detta anche la via del lusso. Infatti dopo un breve giro al grigio Europallee, il nuovo quartiere del business e degli affari, con niente di eclatante da segnalare, ci incamminiamo nella via rinomata, dove si alternano catene di negozi di fama mondiale, a negozi di orologi e gioielli, tipicamente svizzeri (anche i prezzi!), il tutto che si conclude alla famosa Paraderplatz, la piazza più antica e storica di Zurigo, dove una volta era sede del mercato di bestiame e agricolo, ed ora si è trasformato in centro economico nevralgico dove nel raggio di decine di metri si stagliano banche e compagnie assicurative.


Inizia così prima di pranzo il giro delle 3 chiese zurighesi. La prima è la chiesa più antica di Zurigo, ossia la Chiesa di St. Peter, che ammiriamo solo da fuori, in quanto la sua unica particolarità è l’orologio, che detiene il record di quadrante più grande d’Europa. Ci rechiamo poi a Fraumunster, altra chiesa molto grande, e qui la particolarità è all’ interno: nonostante sia una chiesa molto spoglia, appena dietro all’ altare possiamo trovare le bellissime vetrate di Marc Chagall, dinanzi alle quali vi sono panche “ammirative”.
 Per ultimo, attraversando il fiume Limmat, che “spacca” Zurigo in due parti, entriamo nella più famosa, la Grossmunster, dove si può salite su una delle due torri per ammirare il bellissimo panorama del territorio zurighese, il lago, le abitazioni, il fiume…basta girare lo sguardo per cogliere la perfezione svizzera e la cornice verde di questa moderna città!


Il difetto di questa bellissima esperienza è la salita, scale a chiocciola molto claustrofobiche, dove si sale e scende contemporaneamente, al solo pensiero ancora rabbrividisco, ma una volta su capirete il perchè ne vale la pena! Scesi senza troppa fatica (fortunatamente in quel momento non saliva molta gente) cerchiamo da mangiare, e dopo esserci fermati in un negozio sportivo a comprare i miei pantaloncini-souvenir del Grassophers, squadra zurighese di calcio, ci muoviamo verso lo Sternen Grill. Visti i numerosi ottimi commenti su Tripadvisor, troviamo da sederci e prendiamo due menu a 12,50 CHF a testa bere escluso (avevamo l’acqua nello zaino, ci siamo accontentati), che prevedono pane, wurstel e patate. Tutto veramente squisito, citazione particolare per le patate lesse condite veramente bene. Nel frattempo viene giù un acquazzone improvviso, smorzando il nostro entusiasmo della bella mattinata. Dopo una breve capatina al Teatro Opernhaus, rientriamo un attimo in hotel e usciamo nuovamente verso le ore 15, e decidiamo di prendere il traghetto che tocca diversi punti del lago di Zurigo. Prendiamo quello delle 16,15, al costo di 8,60 CHF e della durata di 1h e mezza. Il tempo è molto incerto, e abbiamo notato che è incredibilmente variabile, si può passare da sole a temporale in un batter d’occhio. Fortunatamente l’intero giro è stato piacevole e il tempo ha retto, a parte poco prima di scendere che è diluviato per cinque minuti. Prendiamo il tram che ci porta a Niederdorf, il quartiere “vecchio” di Zurigo, il centro che giovani e famiglie frequentano prima di cena; qui incontriamo ristoranti, pub, negozietti e abitazioni tipiche, eccezionale poi la pulizia e l’ordine pubblico delle strade.
In tutta Zurigo non ho mai visto un minimo di degrado o poca sicurezza, tutto qui è sotto controllo, e tutti rispettano il prossimo e l’ambiente attorno, vivendo in Italia un paese così sembra utopistico e surreale. La sera dopo una cena in un fast food ci corichiamo e riposiamo per il viaggio di ritorno il giorno successivo.


La Svizzera è stata una bellissima sorpresa, e Zurigo è una chicca che consiglio vivamente a tutti: tra tutti i viaggi in Europa che ho fatto, l’ambiente elvetico è quello che mi ha messo più soggezione. Nonostante la vita sia molto cara (gli stipendi sono in proporzione), non c’è nessun segno di delinquenza, le regole sono ferree e tutti le rispettano. Ma la cosa che più mi ha colpito è il sorriso sul viso di ognuno, la felicità di vivere pacificamente e civilmente, come dovremmo fare ognuno di noi nel nostro Paese. Purtroppo siamo ancora lontani dagli svizzeri sotto tutti gli aspetti, e ciò mi rammarica, e non posso far altro che ringraziare Zurigo, un’opportunità enorme di aprirmi gli orizzonti…

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